RECENSIONE
IO E L’ALTRO NELLA RELAZIONE D’AIUTO. Per un’etica dell’incontro.
di Christian Negri per Pragma Society Books
In questo breve articolo dico la mia sull’ultimo libro di Christian Negri uscito per Pragma Society Books IO E L’ALTRO NELLA RELAZIONE D’AIUTO. PER UN’ETICA DELL’INCONTRO.
Christian Negri è consulente filosofico specializzato in counseling filosofico individuale e fra le pagine di questo testo conduce e ci conduce in un’indagine ontologica, etica, pratica e interculturale intorno alla natura, espressione e struttura delle relazioni d’aiuto nella loro specificità come incontri di counseling filosofico.
Buona lettura
Conosco Christian da anni e da subito ne ho apprezzato e ammirato la ricchezza e la profondità di pensiero, l’ampiezza della sua cultura e la facilità con cui richiama alla mente riferimenti e citazioni con cui puntella i suoi ragionamenti e argomenti sempre stimolanti e rischiaranti un qualche aspetto particolare, una problematicità nascosta che vale la pena indagare, e in questo suo nuovissimo testo uscito per Pragma Society Books ritrovo tutto il suo sguardo attento e puntuale, che spinge l’interlocutore/lettore più in profondità, in una ricerca che, come lui stesso incarna e riporta nel libro, citando una metafora di Charles S. Pierce, è continua tensione fra dubbio e credenza.
Data la conoscenza personale dell’autore e i nostri lunghi e costanti confronti questa mia piccola recensione si colora di un particolare entusiasmo, quello che ci coglie quando leggendo qualcosa riscopriamo echi di riflessioni pesate o udite in precedenza, perché nella parola impressa, come magistralmente descrive Erri De Luca (Alzaia) “ogni lettore pretende che in un rotolo di libro ci sia qualcosa scritto su di lui”.
E qualcosa che mi riguarda e anzi ci riguarda tutti come counselor filosofici lo si trova eccome fra queste pagine che per densità, qualità e quantità di rimandi e suggestioni potrebbe essere classificato come un’antologia.
Antologia tematica in cui si alternano riflessioni generali e analisi particolari, interrogazioni dal respiro ontologico ad affondi metodologici interculturali e multidisciplinari, nel cui movimento l’autore conduce un’indagine nei meandri di questa nuova eppur antichissima, quasi originaria, professione.
Le pagine sono ricche di molti e diversi riferimenti teorici per altrettante metodologie, perché di modi di praticare la filosofia in un incontro di counseling e di relativi approcci filosofici non ve ne sono né uno solo né pochi, soprattutto quando si decide di intraprendere un percorso filosofico (di counseling o di filosofia praticata) che sia interculturale e anagraficamente trasversale.
Ma questa ricchezza di riferimenti bibliografici, di orientamenti filosofici, di autori religiosi cristiani e buddisti, così come le molte tracce metodologiche non implicano un relativismo in cui “vale tutto” perché come recita il titolo il libro si snoda e avvita intorno a un nucleo di indagine etica sulla relazione fra io e altro all’interno di uno scenario di aiuto (richiesto e accolto).
Questi punti fermi si ritrovano pagina dopo pagina, anche dove il discorso si amplia e sembra deviare, in un ritorno alla domanda iniziale che si sta affrontando filosoficamente (ontologicamente, praticamente, eticamente, metodologicamente) che così di dipana nei suoi elementi:
incontro-io-altro-domandare-filoso-fare-meraviglia-scintilla-scoperta-epoché-trasformazione- responsabilità-rispondere-reciprocità-relazione.
IO E L’ALTRO NELLA RELAZIONE D’AIUTO. Per un’etica dell’incontro di Christian Negri è a tutti gli effetti un testo studio e da studiare per chiunque voglia fare ed essere counselor filosofico, un testo da consultare e con cui dialogare nel tempo perché da una parte imprime nella parola scritta metodologie (inquadrate e ancorate teoricamente) applicabili nella pratica e dall’altra pone questioni e indica problemi che vanno tenuti a mente e con cui occorre sempre porsi in relazione per non tradire le peculiarità filosofiche della professione.
La struttura quasi antologica ne permette la consultazione anche spezzata, dopo però una prima lettura integrale che dia conto del fil rouge di ricerca che lo anima per intero, e questo può risultare particolarmente utile per trovare e ritrovare gli spunti e i riferimenti che serviranno poi a ciascuno da pungolo e/o specifico interlocutore per le proprie riflessioni e pratiche.
E’ un libro in cui lo sforzo definitorio di un’etica dell’incontro, dell’io e dell’altro nella particolare relazione che si instaura in un incontro di counseling filosofico, continua nel lettore, counselor filosofico, che infatti viene implicitamente appellato alla chiamata etica- che sicuramente ogni relazione d’aiuto impone- consapevoli della struttura dialogica e quindi più reciprocamente rispecchiante e mutualmente trasformativa che la natura filosofica degli incontri costitutivamente comporta, rispetto ad altre tipologie di relazione d’aiuto.