In questi ultimi anni ho iniziato a lavorare a un progetto che ora voglio presentarti. Parte da alcuni presupposti…che sono le ragioni di avvio dell’idea da cui sono partita:
- La crescente complessità del mondo in cui viviamo, sia in termini di difficoltà sia in termini di multilivello e interdipendenza degli stessi
- L’inefficacia e inefficienza di ragionare e vedere la salute mentale e l’agire umano nella vita e nella società solo secondo parametri dicotomici sano-malato, adatto-inadatto, funzionale-disfunzionale.
Entro un pochino nel dettaglio:
Del primo punto, la complessità contemporanea, se ne può parlare in modo diverso, stressando l’aspetto delle difficoltà (crisi economica, perdita del senso del lavoro, paure legate all’intelligenza artificiale, globalizzazione e i suoi effetti economico-culturali, etc) o quello dell’interdipendenza di tutti i livelli in cui la complessità si esplica (sanitario, economico, finanziario, etnico, culturale, etc) e chiaramente ciascuna scienza umana/sociale ha uno sguardo privilegiato su uno o su un altro aspetto.
La filosofia invece cerca, come teoria, di indagare e trovare le strutture generali, il disegno d’insieme di questa complessità e difficoltà al fine di disegnare una mappa il più completa e la più esaustiva possibile con la quale affrontare la vita meno allo sbaraglio, e… come pratica, e qui arriviamo al secondo punto da cui sono partita, vuole offrire allena-menti che rinforzino il pensiero, che lo rendano pronto e rispondente, scattante e tonico.
Gli allena-menti della filosofia pratica però non vanno visti come esercizi adattivi e funzionali a rispondere in un certo modo alle sollecitazioni sociali o agli eventi traumatici che ciascuno può incontrare nell’esistenza.
La filosofia praticata allena il proprio pensiero così come la ginnastica allena i propri muscoli… gli esercizi sono strutturati e pensati sulla base di principi generali, validi per tutti secondo le strutture universali del pensiero o culturalmente consolidate ma poi nell’attuazione, nell’incontro si tarano, si spinge un po’ di più un po’ di meno in modo che ciascun pensiero si alleni al meglio per com’è, diventando pronto e tonico in salute, senza dover rispondere primariamente o esclusivamente a criteri di adattabilità e funzionalità sociale.
La filosofia, scienza, arte, metodo non asservito primariamente all’utilità offre questo grande vantaggio…di accompagnare, nella scoperta, nell’interpretazione e nello sviluppo- inteso parimenti, e ci torneremo, come fioritura e come scultura di sé, di sé con gli altri e nel mondo.
Questa riflessione di partenza mi ha portata a elaborare il progetto che qui riprendo dopo la sua presentazione sulla rivista di counseling filosofico e sui social, un progetto di teorica e pratica filosofica dal titolo ARMATURA FILOSOFICA, OVVERO ARMARSI FILOSOFICAMENTE.
ARMATURA, derivato da armare, è un termine polisemico che rimanda e contiene cioè in sè più di un significato. Tutti sono considerati nella presente proposta. Iniziamo a vederne uno per uno, con le relative pratiche di allena-menti e ambiti di applicazione. Parto da quanto indicato nel dizionario Treccani e procedo punto per punto:
- predisporre per una qualsiasi manovra (armare le vele)
- fornire di armi: provvedere qualcuno delle armi necessarie alla difese
- prendere con sé, provvedersi di qualcosa di necessario a un’impresa
- “armiamoci e partite” (L. Stecchetti 1895 in merito alla guerra d’Africa in generale usato per indicare persone che progettano azioni impegnative e rischiose lasciando ad altri il peso e la responsabilità di eseguirle)
- dare l’investitura di cavaliere con cerimonia solenne
- predisporre al fuoco (di un’arma)
- provvedere di quanto necessario per poter navigare ed esercitare la propria missione
- predisporre il sostegno di una struttura durante la sua esecuzione
- disporre un’armatura d’acciaio interna per dare solidità e sostegno
- rivestire di assi solidi, completamente o parzialmente, puntellando per mettere in sicurezza uno scavo orizzontale o verticale
- sistemare una struttura di sostegno per tendere un’immagine
- costruire sovrastrutture per poter controllare lo scartamento e poter livellare ove necessario
- difendere con un insieme di opportuni strumenti il corpo del cavaliere
- disporre una struttura provvisoria che fornisca sostegno e sagoma nella costruzione di un’opera
- ulteriore protezione intorno a cavi elettrici oltre all’isolamento
- ciascuno dei due conduttori elettrici di un condensatore
- ancora di un magnete
- struttura che sostiene e rinforza la parte interna delle forme, anima, per impedire che subiscano deformazioni durante le manipolazioni
- struttura di sostegno per materiali non sufficientemente rigidi
- modo secondo il quale i fili dell’ordito si intrecciano con la trama originando il tessuto (tre tipi fondamentali di armatura…tela, saia, raso dalle quali discendono le armature derivate e variamente combinate)
- cucire panni speciali all’interno di alcune parti dei vestiti per rinforzo
- predisporre serie di sostegni i diverso tipo per guidare, dare sostegno o dare appoggio alla ramificazione
- dare opportuna indicazione al principio o nel corso di un pezzo quando occorra un durevole mutamento di tono
Elenco notevole, vero? Nella nostra lingua non sono rari i termini polisemici e i concetti che tramite quei termini si possono esprimere si portano dietro in ogni loro utilizzo tutto questo bagaglio di significati la cui indagine, spacchettamento e riposizionamento è uno dei compiti a cui può assolvere lo sguardo e approccio filosofico. Nel prossimo articolo proseguiremo quindi con uno dei metodi e competenze filosofiche fondamentali: la categorizzazione.